Per quelle che sono le caratteristiche del suo lavoro, ogni agente immobiliare deve affrontare quotidianamente cinque effetti:
Effetto Kohler
L’effetto per il quale le persone lavorano meglio e sono più produttive operando in gruppo e non da sole: mantenere la concentrazione, il focus e rispettare priorità e agenda è più complicato da soli.
Effetto Zeigarnik
L’effetto per il quale il “non-fatto” i compiti e le azioni incompiute e incomplete pesano e si ricordano di più di tutto quello che è stato portato a termine: ecco perché spesso pesa di più un incarico non rinnovato di 2 case vendute.
Effetto Komar-Melamid
Si tratta della tendenza di seguire immotivatamente l’opinione comune o il parere della gente che ha opinioni e certezze su tutto anche su cose, come la compravendita o il marketing di un immobile, che non conoscono o che hanno una natura complessa
Effetto Dunning-Kruger
Con questi termini si definiscono i casi delle persone “incompetenti” che sono così ignoranti da non rendersene conto. Purtroppo questo effetto funziona in due direzioni: si possono incontrare potenziali clienti che pur non sapendo nulla sono convinti di sapere tutto, può anche capitare che l’agente avendo avuto una esperienza consolidata in una data situazione sia convinto che debba essere “trattata gestita o condotta” solo secondo il suo vissuto e non secondo una teoria superiore o un sistema.
Effetto Brown
Così viene definito il legame tra domanda-rifiuto-non domanda: quando si chiede qualcosa, ci si addentra nella strada dell’incertezza risultando vulnerabili al rischio ed evocando la paura del rifiuto probabile reale o percepito e per evitarlo si preferisce non chiedere, non fare domande.
[Fonte IperProfessional]